Oggi alla Vinix-unplugged-open-unconference, il buon Fiorenzo ha letto nel suo intervento questo simpatico editoriale comparso sul Mio Vino a cura di Gaetano Manti e che potete trovare anche qui
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Rosé in pericolo? Ma dai!
Nelle ultime settimane abbiamo assistito “ad nauseam” alla reazione di molti produttori di vino a una proposta di regolamento Europeo, che si è diffusa in versione completamente distorta nella stampa tradizionale.
3 Aprile 2009: Villa Boschi
Avendo a disposizione un giorno solo ho deciso di evitare di fare la maratona tra i padiglioni del Vinitaly per concentrarmi su un gruppo di produttori più omogeneo culturalmente, radunati dalla manifestazione a Vino, Vino, Vino tenuta nella splendida Villa Boschi a Isola della Scala, presso Verona. Si tratta di produttori a vario titolo biologici, “naturali”, “veri”, biodinamici e chi più ne ha più ne metta, con forse l’unico denominatore comune nell’opposizione ferma al mondo del vino “normale” visto principalmente come “industria” e come tale massificata, globalizzata e capace di ogni nequizia.
Ti amo bastardo
Avevo anche il biglietto (grazie Fiorenzo), ma poi pensandoci bene mi sono chiesto: cosa c’entro con Vinitaly? Cosa può fare un piccolo navigatore se non perdersi in un mare troppo grande da attraversare in un giorno solo?
E allora è deciso: parteciperò a Vino, Vino, Vino, a Villa Boschi, dove potrò incontrare contemporaneamente il gruppo di Vini Veri, i produttori Triple A della Renaissance des Appellations e un nutrito elenco di produttori indipendenti, vignaioli un po’ sporchi e bastardi, un po’ duri e puri, in bilico tra paradiso e inferno!
Anche questa volta mi avrete tra voi.
Luk
PS A Vino, Vino, Vino i Blogger possono richiedere l’accredito alla mail oliviero@wellcomonline.com e avere così l’ingresso gratuito alla manifestazione!
Qui si diventa ricchi
Ogni blogger (e quindi anche il food-blogger) cova nel suo intimo un sogno: trovare un munifico mecenate che lo copra di soldi per illuminare il mondo con i suoi post arguti e folgoranti, o alternativamente, visto che il mecenatismo è una pratica oramai fuori moda, che qualcuno finalmente si accorga della sua capacità di manipolare le coscienze e di educare le masse e lo assoldi a caro prezzo in una qualche campagna di comunicazione.
Amo quest’uomo
Senza parole
Luk
Prima o poi doveva succedere
Come si evince dal sito di Vinitaly l’Unione Europea “…ha approvato e finanziato un progetto per la valorizzazione del “terroir del Vermentino”, di terra e di mare, perché l’iniziativa rientra nella cooperazione transfrontaliera Italia-Francia Marittima, e comprende i comuni di Castelnuovo Magra (La Spezia), Castagneto Carducci (Livorno), S. Anna Arresi (Carbonia-Iglesias), le province di La Spezia e Livorno e la Camera dell’Agricoltura della Regione Corsica…”
Finanziato, per chi non avesse inteso, significa che sulle aree di cui sopra pioverà un po’ di denaro per iniziative volte alla tutela del vermentino. Piccolo particolare: anche se il vermentino è il vitigno più coltivato in tutta la Liguria, solo la provoncia di La Spezia è presente tra i partners del progetto.
Il Tavernello è umido
La Barrique non va proprio più di moda. Perfino il Tavernello sbandiera affinamenti in botti grandi, molto grandi, e l’esimio enologo Prof. Vincenzo Tini (nomen omen) ci informa che per fare un buon Tavernello è molto importante il controllo della temperatura ma soprattutto (sic!) dell’umidità !!
Luk
Merlot, ultima frontiera
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Il mio più valido collaboratore, tornando per le vacanze di Natale in Albania, conoscendo le mie insane passioni mi ha portato in regalo una bottiglia di Merlot locale. Non si tratta del prodotto di una piccola azienda, ma di un produttore apparentemente “importante”, con il nome altisonante di Gjergj Kastrioti “Skenderbeu”, eroe nazionale albanese perito nella guerra contro l’impero Ottomano. Una cantina recensita addirittura da un sito svedese dedicato alle scorribande enoiche.
Questa azienda pruduce un Merlot, un Cabernet, un Riesling, ed un autocnono Shesh i zi.
Mi ha fatto sorridere sorseggiare un Merlot albanese, senza annata riportata sulla bottiglia, perfetto prototipo del vino globalizzato, dal lieve profumo e gusto di trucioli, piatto e inoffensivo. Mi chiedo quale possa essere il suo costo di produzione, o quanto possa costare importarne qualche cisterna in Toscana, o giù di li, zona Chianti o perfino Montalcino…
Kantina e Pijeve Gjergj Kastrioti “Skenderbeu” Sh.a.
Rrashbull, Durres
Tel. 052 64627, 052 64628
Luk
Palle e palloncini
Se, come me, pensate sia una decisione priva di senso quella di portare il limite legale del tasso alcolico nel sangue a 0,2% (ora è 0,5%, espresso in grammi di alcol ogni 100 ml di sangue), anziché intensificare e rendere efficaci i controlli, potere copiare la lista in calce di indirizzi di posta elettronica dei componenti della commissione parlamentare trasporti (che a gennaio deciderà in merito) e spedire loro questa lettera, diffusa su Facebook.
Non servirà a nulla, ma tanto vale provare, no?
Luk