Quando si partecipa a manifestazioni vinose capita sovente di essere sopraffatti dagli assaggi. Intendo dire che solitamente si incomincia pensando di seguire un programma, ad esempio prima i vini bianchi del nord Italia, poi quelli del meridione, poi i vini rosati e infine i rossi più impegnativi; capita invece dopo pochi assaggi di essere irresistibilmente attratti da un amarone famoso, proprio vicino al tavolo del produttore di un recioto irresistibile; poi incontri l’amico che deve assolutamente farti sentire quel fantastico spumante metodo classico, da confrontare ovviamente con qualche prosecco. Insomma dopo poco si corre il rischio di andare in saturazione, e di non riuscire più ad apprezzare bene i caratteri distintivi dei vari vini, i pregi o gli eventuali difetti.  Insomma ci vuole un buon allenamento, ma alla fine fra 100 assaggi sono sempre pochi quelli che ti colpiscono davvero e si imprimono distintamente nella memoria. Continue reading
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Dolce Twitter
Sabato 29 Maggio è stata una bellissima giornata, passata nello splendido borgo di Dolceacqua. L’0ccasione è stata la presentazione del “Caveau del Rossese di Dolceacqua” nel Castello dei Doria. Si tratta di un progetto ideato e sviluppato dall’Associazione “Vigne Storiche” e promosso dal Comune di Dolceacqua per la conservazione delle bottiglie di Rossese di tutte le future annate. La cosa si sarebbe limitata alla solita inaugurazione con sindaco e coccarda di prammatica, se non fosse seguita una interessantissima degustazione di Rossese di Dolceacqua e dei vini rossi del territorio condotta dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti, alla presenza di Mario Benza, Presidente A.I.S. Provincia di Imperia, del giornalista Carlo Macchi, altri giornalisti del settore e titolari di enoteche eccellenti d’Italia. Mettiamoci pure anche qualche blogger infiltrato… Continue reading
VinidAmare
Lunedì 17 Maggio si è svolta la tradizionale manifestazione organizzata dall’AIS liguria VinidAmare che vede praticamente tutti i produttori liguri  presentare le nuove (e talvolta vecchie) annate delle loro etichette.
Lo splendido scenario di Camogli, in una bella ma per fortuna fresca giornata ha ispirato la degustazione principalmente dei vini bianchi, che oramai hanno raggiunto un livello di maturazione tecnica e stilistica notevole e assolutamente in linea con le migliori bottiglie nazionali. Da tutti gli assaggi sono però emersi alcuni campioni assoluti, come il 5 Terre 2008 di Walter de Battè, Il vermentino Atys 2007 e 2008 di Tenuta La Ghiaia, il vermentino Poggi Alti 2006 di Santa Caterina e il vermentino Sarticola 2009 di Ottaviano Lambruschi, quest’ultimo in una veste minerale addirittura poderosa.
Pensandoci bene, il tempo pare avere giovato a molti di questi bianchi che invece sono di solito presentati freschi di imbottigliamento e penalizzati leggermente da fruttati aromi fermentativi. Un po’ di coraggio in più nel proporre anche annate non recenti sarebbe secondo me opportuno, e stimolante, anche perché oramai è evidente che il “materiale” c’è ed è di buona qualità .
Luk
Oidiodinamica
Dal numero 35 di Porthos, pagina 109.
Angiolino Maule (produttore biodinamico): “…da questi incontri è emersa l’idea di utilizzare un prodotto per curare l’Oidio, una malattia che ha penalizzato fortemente i miei migliori vigneti. Generalmente trattavo con solo zolfo, ma senza efficacia. Ero rassegnato a convivere con l’oidio, finché mi fu proposto l’uso dei lattofermentati ……. Nel 2009, un’annata molto difficile a Gambellara per le grandi piogge abbiamo sorprendentemente risolto il problema dell’Oidio.” (ndr: le piogge sono antagoniste e non favorevoli all’Oidio).
Si potrà affermare senza passare per avvelenatore che le uve attaccate dalle malattie, anche se attentamente selezionate, non sono proprio il massimo, e che il modello del’uva sana e perfetta che tanta letteratura naturalistica porta avanti è un ideale lontano, forse irraggiungibile, al massimo avvicinabile ad annate alterne?
Luk
E’ nato Symposio
Il primo vino open source, cioè il nuovo vino della tenuta Feudo Principi di Butera del gruppo Zonin, ha finalmente visto la luce. I 13 sedicenti esperti che attraverso l’iniziativa My Feudo si sono confrontati e messi in gioco per selezionare il miglior blend a base di Cabernet, Merlot, e Petit Verdot, si sono trovati in occasione di Vinitaly 2010 nello stand Zonin per assaggiare tutti i tagli proposti, compreso quello ufficiale messo in commercio da quest’anno con il nome di Symposio. Anche questo nome è stato selezionato attraverso la partecipazione dei lettori del blog di My Feudo.
E’ stato un momento conviviale molto bello, addirittura emozionante nel momento in cui si è capito come le persone dell’azienda coinvolte (e parliamo di professionisti di grandissimo spessore come il direttore tecnico ed enologo Franco Giacosa, o il direttore di tenuta Antonio Cufari) hanno accettato il confronto e tenuto nella massima considerazione le opinioni e le idee di tutti. L’assaggio dei vini ha confermato l’ottima qualità delle basi, che mescolate nei modi più diversi hanno comunque fornito vini mediamente equilibrati e piacevoli. Continue reading
Oggi si beve….
Hiso Telaray Rosato Salento ad Indicazione Geografica Tipica 2008.
“Frutto del lavoro della Cooperativa Siciale Terre di Puglia-Libera Terra, prodotto da uve da agricoltura biologica e dalle vigne confiscate alla criminalità organizzata pugliese, la Sacra Corona Unita. Un vino a base di negroamaro, cristallino e intenso, ricco di profumi floreali e fruttati, forte di identità e tradizione. Vino per la memoria e per l’impegno, dedicato al giovane migrante albanese Hiso Telaray, ucciso nell’estate del 1999 all’età di 22 anni. In Puglia per tutta l’estate lavorava nei campi della Capitanata. Nonostante le minacce  Hiso non ha mai ceduto alle mibacce dei caporali . A lui e a tutti coloro che non chinano la testa dinanzi all’arroganza mafiosa è dedicato questo vino”
Vino anche molto buono a parer mio, morbido e profumato, forse migliorabile nella freschezza, ma molto godibile nelle sue sfumature di frutta candita e minerali.
Luk
Sorgente del Vino LIVE!!
Dal 6 all’8 Marzo la scuderia di produttori riuniti dal portale di vendita on line Sorgente del vino ha animato l’evento-degustazione Sorgente del vino Live 2010, svolto nel bellisimo ma freddissimo Castello di Agazzano nell’omonimo paesino sui colli piacentini. La manifestazione organizzata dall’infaticabile Paolo Rusconi si inserisce di diritto nel novero dei più importanti eventi dedicati ai vini biologici, biodinamici e “naturali” a vario titolo. Si percepisce nettamente un leitmotiv, un filo sottile ma ben delineato che passa da Vini di Vignaioli e arriva fino a Vini Veri e Vin Natur, e che bene o male ha creato uno stile, una tipologia di vini con carateristiche olfattive e gustative comuni nei (tanti) pregi e nei difetti che portano con sè.
La dura vita del tagliatore di blend
Eccomi qui con le tre bottiglie di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot by My Feudo per realizzare il taglio da portare in degustazione al prossimo Vinitaly. Non è banale. Si potrebbe partire a carrarmato e quindi realizzare e assaggiare tutte le miscele possibili, ma non è una cosa intelligente. Continue reading
Our Feudo
Un vino molto versatile
Le feste si avvicinano, e non è che necessariamente tra Vigilia, Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno e Befana si debba bere solo sciampagn! I miei ricordi infantili sono legati allo spumante, di solito brut, stappato rigorosamente a fine pasto, con dolci e pasticcini. Oro lo so anche io che così non si fa, che così non è bello, che le papille accarezzate dalle creme e dai canditi del panettone poco tollerano la spuma acida e secca, ma d’altro canto quando scocca la mezzanotte e bisogna far volare i tappi, mica si può essere lì con un piatto di ostriche; di solito si è già andati oltre l’ammazzacaffé.
Benvenga quindi un vino come questo morbido e cremoso Prosecco Millesimato 2007 Di Montello e dei Colli Asolani prodotto da Bele Casel. Si tratta di un Prosecco Dry, quindi NON secco, ma con un residuo zuccherino presente (circa 20 g/l) ma composto, non invadente e ben bilanciato da una fresca vena acida.
E’ un vino con profumi fruttati e floreali, ma non privo di mineralità , di buona persistenza e discreta fineza. Non sfigura affatto accanto a molti Cartizze famosi e costosi, ma si paga assai meno.
Perché dico che è un vino versatile? Perché può accompagnare un antipasto dai sapori decisi, fatto di affumicati, di erborinati, di marinate saporite, ma anche i classici dolci delle feste, i canestrelli, i pandori, le sbrisolone purché non contaminate da eccessi di creme e glasse forestiere.
Insomma, se volete fare un botto spensierato, provatelo al posto dei blanc de blanc di Reims, o almeno aggiungetelo alla lista.
Luk