Category Archives: Vino @it

TheWineBlog.it – articoli sul vino

And the winner is….YOU

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Sono un po’ commosso. Mentre dalle nostre parti si discute di sciampiste , altrove ci (ma anche mi e vi) hanno nominato uomo dell’anno.

Il riconoscimento va a tutti i web-surfer che compaiono on line con i cosiddetti user-generated content (contenuti prodotti dall’utente): i blog, ad esempio, i siti di video come YouTube, o il “social network” MySpace.

” Per aver preso le redini dei media globali, per aver fondato e aver dato forma alla nuova democrazia digitale, per aver lavorato gratis e aver battuto i professionisti al loro stesso gioco, la Persona dell’Anno 2006 di Time siete voi”

Complimenti a tutti voi quindi e, di tutto cuore, tantissimi auguri

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Luk

Titanic

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Fino a che punto pensiamo che la tecnologia possa introdursi in cantina per migliorare o modificare il processo di trasformazione del mosto in vino? E’ ammissibile la chimica? Mi sembra opinione diffusa di no, se si eccettua l’inevitabile e sperabilmente oculato impiego di anidride solforosa. Perché riteniamo più accettabile la fisica, attraverso il controllo della temperatura di fermentazione, che determina entro pochi gradi di differenza profili aromatici completamente diversi dei vini prodotti, soprattutto se in abbinamento con i lieviti giusti? Osmosi inversa e concentratori sono per noi farina del diavolo o un segno di progresso?

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Il vino dei Blogger – capitolo 2: Chianti Classico Poggio Gherardo

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L’etichetta recita “Poggio Gherardo Chianti DOCG”, imbottigliato da C.S.C. – S.C.A.R.L. Tavernelle Val di Pesa, Firenze.

Versato il vino nel bicchiere, il colore appare di un bel rubino brillante, anche se non molto carico. Il naso attacca con profumi tipici di viola, sottobosco ed un pizzico di liquirizia; non si sentono fortunatamente influenze legnose, passibili di sospetto truciolaggio.

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Hocus Pocus, occhio malocchio……

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Quale aspetto aborro della biodinamica e di altre para-fanta-scienze?

Questo! (link)

“Secondo Joly, una ricercatrice danese aveva fatto una cristallizzazione sensibile del vino contenuto in una bottiglia con etichetta e relativo codice a barre e poi del vino di una bottiglia dello stesso lotto, ma senza etichetta e quindi senza codice a barra. Stranamente i risultati delle due cristallizzazioni furono diversi: si avevano più forze vitali nella bottiglia senza codice a barre, pur avendo lo stesso vino. Nella presentazione dell’articolo si spiega che, per disattivare le influenze negative del codice a barre, basta rompere lo stesso codice con un coltello o qualche altro oggetto appena acquistata la bottiglia di vino.”

Luk

Il vino dei Blogger – capitolo 1: Lumassina Brut

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Non un vino qualsiasi, ma bollicine! Roba da sciuri, anche se la foto dimostra il prezzo di euro 4,49 sugli scaffali della grande distribuzione. Del lumassina parlai in un ormai lontano post.
Si tratta di un vitigno diffuso tra Savona e Albenga, che ha nella spiccata acidità la caratteristica più saliente, unita a profumi delicati di erbe aromatiche. La spumantizzazione sembrerebbe quindi una via promettente, insieme all’appassimento che però non riscuote la stessa fortuna.

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U Ripassou

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Ecco una curiosità enologica, un vino realizzato con la tecnica del ripasso alle 5 terre.
L’Az Agr. Cappellini Luciano , appartenente alla associazione di vignaioli indipendenti “Vignaioli delle 5 terre” di cui fanno parte anche De Battè e Buranco, produce un vino ottenuto ripassando il 5 terre DOC sulle vinacce dello Sciachetrà.
Immagino che il problema di queste bottiglie sia sopratutto la reperibilità. Ecco comunque la descrizione che ne fa il produttore: “Terminata la fermentazione dello sciacchetrà le uve che hanno fermentato per ventuno giorni sono separate dal vino e pigiate a mano. Solo il cuore è destinato a divenire sciacchetrà.
Le bucce d’uva che cosi pigiate risultano ancora fortemente impregnate del mosto dello sciacchetrà, sono poste sul fondo di una botticella e sopra viene versata una quantità di vino ricavato dalle nostre uve DOC di poco inferiore allo sciacchetrà ottenuto in precedenza. Viene lasciato riposare per 18/20 ore poi pigiato e travasato. Resta in botticella o damigiana per un affinamento di almeno 7/8 mesi prima di poter essere consumato. Verso la fine d’agosto si effettua un controllo il cui esito decide se procedre all’imbottigliamento o sulla necessità di un ulteriore periodo di affinamento.”

Sono attesi commenti da chi ha avuto la possibilità di degustare il prodotto.

Luk