Attenzione, alla fine di questo post ci sarà un video molto divertente, quindi leggete tutto fino in fondo!
C’è un paese probabilmente molto bello, bagnato dal Mar Nero, con montagne altissime ed un clima ideale alla coltivazione della vite: la Repubblica Georgiana
E’ probabile che il vino come lo intendiamo oggi sia nato proprio lì tra 7000 e 9000 anni fa. La cosa più interessante è che in molte cantine il vino (sia bianco che rosso) viene prodotto esattamente come 6000 anni fa, lasciando fermentare l’uva pigiata (comprese le sue bucce) in grandi anfore di terracotta chiamate Kvevris sepolte nel sottosuolo delle cantine (Marani). Il tutto può durare da qualche mese (in genere tutto l’inverno) fino a 50 anni. Alla fine si scoperchia la Kvevri e si tira su il vino come l’acqua da un pozzo.
Questa tradizione è ancora molto viva nella regione del Kakheti all’estremo confine orientale con l’Azerbaijan. Per un interessante approfondimento sull’enologia georgiana si rimanda alla solita Wikipedia.
Va da se che un simile sistema possiede un fascino irresistibile, soprattutto per i cultori dell’estremismo biologico/biodinamico come Cornelissen e Gravner che infatti hanno adottato senza se e senza ma l’antica tecnica ancestrale.
Comunque sia anche nella culla della viticoltura è arrivata la tecnologia GSM, e proprio in una antica “Marani†la compagnia di telefonia mobile georgiana MAGTI ha ambientato un suo famosissimo (in Georgia) spot, di cui potrete godere cliccando su Play.
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Mi domando se Josko Gravner si sia innamorato delle Kvevris dopo aver visto questo video; anzi a ben guardare mi sembra che uno degli attori gli somigli pure molto!!
(Ma il campo elettromagnetico dei telefonini non altererà la biodinamica della fermentazione sotterranea?)
Luk