Come diceva l’Albertone Nazionale, “chi mi conosce lo sa”. Ho una fissazione, e si chiama pigato!!
Domenica 13 Marzo, Finale Ligure, degustazione di Pigati nell’ambito del “Salone Agroalimentare Ligure”.
Sancio Pigato 2004
BioVio Pigato 2003
Durin Pigato 2004
Rocche del gatto Pigato 2003
Claudio Vio Pigato 2003
Maria Giovanna Grana Pigato 2003
Si tratta di prodotti base: nessun cru, nessun legno, insomma, il massimo della tipicità della denominazione, in una interessante carrellata a partire dai vini prodotti in riva al mare (Sancio), per arrivare alla montagna albenganese (Vio, Giovanna Grana), passando dalle vigne della piana (Bio Vio, Durin).
Conoscevo già quasi tutti i vini proposti che però non avevo mai assaggiato assieme né confrontato “in tempo realeâ€.
Sancio mi è sembrato sottotono, un po’ piatto, anche se dai profumi tipici di muschio, agrumi e salvia. Eppure il 2004 prometteva bene, anche se ad onor del vero si tratta di un vino appena messo in bottiglia.
Bio Vio molto “traditionalâ€, con un bel corpo, sentori minerali e frutta matura: Buono.
Durin esplosivo, profumo intenso di sambuco ma un po’ monocorde con un bel finale.
Rocche del gatto deludente e “cortoâ€.
Claudio Vio ottimo come al solito, bei profumi, bel corpo, acidità adeguata.
Infine Maria Giovanna Grana, che non avevo nemmeno mai sentito nominare, e che ho approcciato con diffidenza. Che sorpresa!!! Profumi puliti, intensi di frutta e timo, gran corpo e consistenza ed ottimo finale. Sono andato subito a cercare lo stand del produttore ed ho trovato la simpatica signora Grana, che proponeva ilo suo unico prodotto: il Pigato, di un tipo e basta. E come darle torto? Meglio una bottiglia così, che un base scadente, un vermentino così così od un superligurian legnoso e cotto!!
Luk