Dal numero 35 di Porthos, pagina 109.
Angiolino Maule (produttore biodinamico): “…da questi incontri è emersa l’idea di utilizzare un prodotto per curare l’Oidio, una malattia che ha penalizzato fortemente i miei migliori vigneti. Generalmente trattavo con solo zolfo, ma senza efficacia. Ero rassegnato a convivere con l’oidio, finché mi fu proposto l’uso dei lattofermentati ……. Nel 2009, un’annata molto difficile a Gambellara per le grandi piogge abbiamo sorprendentemente risolto il problema dell’Oidio.” (ndr: le piogge sono antagoniste e non favorevoli all’Oidio).
Si potrà affermare senza passare per avvelenatore che le uve attaccate dalle malattie, anche se attentamente selezionate, non sono proprio il massimo, e che il modello del’uva sana e perfetta che tanta letteratura naturalistica porta avanti è un ideale lontano, forse irraggiungibile, al massimo avvicinabile ad annate alterne?
Luk