Dal 6 all’8 Marzo la scuderia di produttori riuniti dal portale di vendita on line Sorgente del vino ha animato l’evento-degustazione Sorgente del vino Live 2010, svolto nel bellisimo ma freddissimo Castello di Agazzano nell’omonimo paesino sui colli piacentini. La manifestazione organizzata dall’infaticabile Paolo Rusconi si inserisce di diritto nel novero dei più importanti eventi dedicati ai vini biologici, biodinamici e “naturali” a vario titolo. Si percepisce nettamente un leitmotiv, un filo sottile ma ben delineato che passa da Vini di Vignaioli e arriva fino a Vini Veri e Vin Natur, e che bene o male ha creato uno stile, una tipologia di vini con carateristiche olfattive e gustative comuni nei (tanti) pregi e nei difetti che portano con sè.
Erano presenti cantine da tutta Italia ad Agazzano e tantissimo pubblico ha partecipato ai tre giorni di degustazioni, premiando gli espositori con copiosi acquisti di bottiglie che era possibile effettuare in loco, soprattutto nella giornata di Domenica.
Come al solito risulta difficile tra le centinaia di bottiglie ricordare tutte quelle che hanno destato impressioni positive. Mi scusino quindi i Produttori che non compaiono nel brevissimo elenco che segue; non è per demerito ma per pura mancanza di tempo e spazio.
Crocizia: Questa piccola realtà produce una interessantissima gamma di vini rossi e bianchi tutti frizzanti e tutti a fermentazione ancestrale in bottiglia. Grande pulizia, che di solito in analoghi esempi manca, e grande beva.
Costa dei platani:Â Questa cantina produce un albarossa in purezza (Faetta 2006) notevole e interessante, come il vitigno che comincia piano piano a trovare produttori in grado di valorizzarlo.
Caprandole: Uvaggi a base sangiovese golosi, di esemplare pulizia, sia nel beverino Caprandole 2007 che nel Tirle 2006.
Le chiuse: Brunello riserva 2004 a livelli bombastici, sopra 90/100 per chi ama i punteggi. In fase esuberante e giovanile con il tempo potrebbe diventare monumentale. Ottimi anche i base 2005 e il 2003. Meno nteressante il Rosso di Montalcino
Cornelissen: Vini eroici, con qualche problema sul bianco Mujebel 2009. Interessante il Magma 2007, con profumi affumicati e vulcanici, ed un prezzo per amatori.
Giovanni Montisci: Canonau Barrosu 2008 di soavità infinita, nonostante una gradazione da superalcolico. Buono anche un beverino moscato fermo ancora in cerca di nome. Farsi avanti con i suggerimenti.
Stella di Campalto, Campi di Fonterenza, Pian dell’Orino: Questi produttori ilcinesi li metto insieme; tante buone proposte, alcune ottime come il Rosso di Montalcino di Campi di Fonterenza, ma non ai livelli dei brunelli di Le Chiuse.
Santa Caterina: Si conferma uno dei miei produttori preferiti di Vermentino, ma stupisce con l’uvaggio Tocai-Sauvignon Giuncaro 2004 (!) in forma smagliante.
Rocche del gatto: Oramai non serve più dimostrare che il Pigato può essere un bianco da invecchiamento. Chi non è convinto assaggi la verticale di vecchie annate che Fausto DeAndreis porta sempre con sè. Su tutte però giganteggia lo Spigau 2007.
Poggio al Toro: dalla maremma un morellino che più sangiovese è difficile, ma morbido e profondo, soprattutto nella versione del cru 900 Ceppi.
Luk