Anche quest’anno si è svolta a Fornovo nei giorni 2-3 Novembre, la manifestazione Vini di Vignaioli, organizzata dall’instancabile Christine Cogez-Marzani, ristoratrice a Parigi nel locale L’Appennino, e anche quest’anno Christine è riuscita a radunare nel piccolo borgo della Val di Taro un bel numero di produttori accomunati dall’approccio biologico o biodinamico alla coltivazione della vite e alla trasformazione dell’uva in vino.
Nel senso più stretto questo significa non usare alcun prodotto chimico nè in vigna nè in cantina, lasciare che la fermentazione sia determinata dai lieviti naturalmente presenti nell’ambiente, non praticare alcuna tecnologia enologica che implichi l’introduzione nel vino di sostanze esterne quali chiarificanti, stabilizzanti ecc, non filtrare il vino ottenuto. Diciamo subito che questa interpretazione non è messa in pratica quasi da nessuno. In senso molto più ragionevole i produttori di vini naturali sono invece accomunati da un uso il più limitato possibile in vigna dei composti del rame e dello zolfo per il controllo delle malattie (quindi nessuna altra sostanza chimica di sintesi), da un impiego preferibile di lieviti indigeni anziché selezionati (anche se questi ultimi non sono da tutti esclusi, così come addirittura gli enzimi), da un impiego moderato dell’anidride solforosa come unico additivo chimico in vinificazione, e da limitate chiarifiche e filtrazioni del vino. Come si vede c’è una certa elasticità nell’interpretazione di questi concetti, fonte spesso di diatribe e fraintendimenti che sono state all’origine delle spaccature e della frammentazione del movimento biologico-naturale. I vignaioli presenti a Fornovo sono invece selezionati e garantiti direttamente da Christine, che ha oramai stretto con tutti rapporti di vera amicizia e fiducia reciproca.
Chiariamo che non è stata una cosa facile, e che agli inizi i prodotti proposti a “Vini di Vignaioli” non sempre erano all’altezza. Nel corso degli anni però la crescita del livello qualitativo è stata evidente e costante, e vignaioli prima tecnicamente un po’ zoppicanti, hanno piano piano trovato una loro cifra stilistica, una direzione di miglioramento che li ha condotti quest’anno ad un livello medio molto alto, con punte di vera eccellenza.
Quello che segue è un limitato e parziale spaccato di “Vini di Vignaioli 2008”, un piccolo insieme di impressioni e considerazioni del tutto personali su produttori e prodotti, basato sulla visita di domenica 2 Novembre alla manifestazione.
Le petit domaine de Gimios
In vigna non usano nemmeno il rame, nemmeno lo zolfo, solo estratti vegetali. Vinificazione totalmente senza solforosa in ambiente controllato. Pazzia? Forse si. Il moscato secco che producono però non è affatto cattivo, ma fresco e profumato, senza alcuna nota amara. Complimenti soprattutto per il coraggio di rischiare ogni anno l’intero raccolto.
Santa Caterina
I vermentini di questo produttore colpiscono sempre per pulizia e rigore. Anche i rossi però sono da tenere in considerazione se si ha la pazienza di far riassorbire qualche riduzione iniziale.
Walter de Battè–Primaterra
De Battè è da sempre alfiere delle 5 Terre. Le etichette presenti a Vini di Vignaioli promuovono invece un territorio allargato dalla Val di Vara alla Val di Magra e ai Colli di Luni, sfruttando in piccoli vigneti anche vitigni decisamente atipici come il Traminer. Sia i bianchi che i rossi sono però di ottima statura e personalità . Assaggiare la Granaccia in purezza per credere!
Zelige
Per me è stata la sorpresa della manifestazione, con una serie di vini rossi impressionante per pulizia e progressione nella struttura, dal più facile “Jardin des Simples” ai più corposi “Velvet” e “Fleuve Amour”.
Pino Ratto
Pino Ratto è l’antesignano di ogni dolcetto naturale. Non sempre le sue bottiglie mi hanno convinto del tutto, soprattutto il cru “Le Olive”, che però quest’anno era invece davvero in splendida forma, profumato e pulito come si conviene.
La Busattina
Forse mi aspettavo di più da questo produttore maremmano di Sangiovese e Ciliegiolo. Quest’ultimo è risultato il vino più convincente.
Arianna Occhipinti
Il Frappato e il Nero d’Avola di Arianna sono quanto di più lontano ci possa essere dall’idea di vino spesso e marmellatoso a cui la Sicilia può far pensare. Queste bottiglie si distinguono invece per il fruttato fresco e per l’invitante beva. Nota di merito a parte per l’olio: semplicemente stratosferico.
Campi di Fonterenza
Molte le bottiglie presentate da questa azienda Ilcinese. Le più interessanti secondo me sono risultate il rosato ed il Rosso di Montalcino. Chiuso e un po’ indietro ovviamente il Brunello.
Domaine de Gressac
Sempre interessanti i prodotti di questo domaine del Languedoc. Delle tre selezioni Classic rouge, La Grand’Cuvée e
Le Mariage, la prima e la terza sono state da me preferite. Forse un po’ alta di volatile La Grand’Cuvée.
Marco Sara
Verduzzo, Picolit e Mufis dal sis le etichette proposte, una più dolce e concentrata dell’altra. Complimenti davvero a Marco per la continuità dei risultati.
Francis Boulard
Gli champagne di Francis Boulard sono un appuntamento immancabile a Vini di Vignaioli. Il suo banchetto è regolarmente preso d’assalto dai visitatori, sempre attirati dalle bollicine Francesi e dal gran numero di tipologie diverse presentate. Quest’anno i miei preferiti sono stati il Cuvèe Blanc de Blancs, e il millesimato Les Rachais, da vigneto in conversione biodinamica, con una mineralità estremamente spiccata.
Dinavolo
Per i pochi che non lo conoscessero, Giulio Armani oltre ad aver presentato questo vino proposto nei millesimi 2006 e 2005, è anche l’enologo di La Stoppa, al cui Ageno effettivamente assomiglia, pur distinguendosi per una certa maggiore acidità . Quindi prodotto interessante soprattutto per gli amanti dei vini bianchi lungamente macerati sulle bucce e dalla bocca tannica.
Altea Illotto
Un uvaggio nasco/vermentino di grande potenza. Ricorda molto il Vermentino di Antoine Arena, anche per un filo di residuo zuccherino che ammorbidisce una bocca decisamente alcolica.
Domaine Antoine Arena
Ottimo il Bianco Gentile (dall’omonimo vitigno) 2007. Secondo me eccessivamente surmaturo e un po’ pesante il Vermentino.
I Clivi
Bianchi affinati a lungo sulle fecce in acciaio, da vigneti molto vecchi di Tocai e Ribolla. Rigore metallico per vini capaci di reggere ed evolvere lunghi anni in bottiglia.
Podere Pradarolo
Un bianco lungamente macerato sulle bucce ed un rosso a base di barbera. Entrambi senza alcun uso di solforosa. Se il Vej Bianco è un vino interessante “nella sua tipologia”, il Velius rosso è buono e sorprendente “in assoluto”. Nessuna ossidazione anche risalendo fino al millesimo 2004, profumi puliti e beva invitante.
Domaine Fanny Sabre
Rossi e bianchi di borgogna. Buoni soprattutto i bianchi e il Pomard. Il base rosso decisamente sporchino al naso.
Binner
Una marea di bottiglie diverse, tra varie tipologie di Riesling, Gewurtztraminer, Pinot Gris, vendemmie tardive e selection de grains noble. Alcuni prodotti vinificati e imbottigliati senza solforosa, a differenza degli anni passati, sono risultati profumati, seppur un po’ piatti in bocca. In generale bottiglie di buon livello.
Stella di Campalto
Questa giovane azienda di Montalcino uscirà con il suo primo brunello solo il prossimo anno, per cui si presenta con un Rosso 2006 di buona stoffa, anche se forse leggermente meno concentrato rispetto ai millesimi precedentemente assaggiati.
Scusandomi per i tanti vignaioli non citati, non per la scarsa qualità , ma solo per ragioni di capienza mnemonica, che dopo un certo numero di assaggi va letteralmente a farsi benedire, concludo con qualche scatto ai veri protagonisti della kermesse.
Luk
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Altre foto possono essere viste qui o qua.
Andrea Kihlgren di Santa Caterina
Walter De Battè e Prima Terra
Domaine Zelige
Pino Ratto e i suoi Dolcetto
Vini dalla Maremma – La Busattina
Campi di Fonterenza
Marco Sara con i suoi passiti
Un grande: Francis Boulard
Complimenti Luca, un bel reportage… non riesco più a venire a Fornovo, mannaggia!!
Reportage incompleto, mancando aziende come la Stoppa o Maule (ma chi non li conosce?)…
Comunque confessa, lo so che a te questi vini del contadino non garbano!
😉
A presto Guly
Luk
Ciao Luk!
Penso che la comunicazione di questi vini sarà sempre molto difficoltosa, perchè se non si usano lieviti, ma qualcuno sì, se non si usano chiarificanti, ma qualcuno sì, etc etc… allora si è sempre alle solite: la parola di chi seleziona questi vini contro quella di tutti gli altri… Per carità , come ho già scritto in altri ambiti, io come produttore sperimento tutto in cantina, compresa la completa naturalezza quando la materia prima lo permette, sono d’accordo nel minimizzare l’interventismo in vigna e in cantina, ma gli estremismi sono sempre in agguato… Ad ogni modo ognuno di questi produttori ha la propria, bellissima, storia da raccontare, e quindi occorre assolutamente che queste voci continuino a farsi sentire…
Ciao
Mirco
Luca
sapevo che mi sarei mancato una bella manifestazione… purtroppo non ce l’ho fatta quest’anno. Contento del miglioramento qualitativo.
Concordo col commento sulla necessità di chiarire il concetto di “naturale”, perché alcuni dei presenti lo sono più di altri… a forza di amare tanto questi vini si diventa esigenti 🙂
Bella la foto di Francis!
ciao
Mike
Ciao Mike,
secondo me quest’anno il miglioramento è evidente.
Merito probabilmente sia dei vignaioli che delle annate recenti generalmente favorevoli; ma anche il fattore millesimo ci sta tutto. Francis appena si “scioglie” un po’ diventa formidabile, addirittura chiacchierone. Certo che di “bevitori a scrocco”, approfittando anche del gettone d’ingresso quasi simbolico (5 euro), ce n’erano molti.
Luk
Christine ha avuto (lo meritava!) un grande successo con Fornovo. Una piccola fiera che diventa importante vuol dire che ai soliti assaggiatori appassionati si aggregheranno i “bevitori”.
Ciao, mi chiamo Paolo e sono brasiliano fan di vini italiani. Ho un blog in lingua portoghese su vini. Il mio obiettivo è quello di raccogliere il vino di amici, in modo che il nome del nostro vino. Sono i nostri vini divulgazione, essere felice con la loro visita e con la raccomandazione di un vino di vostra scelta.
Auguri e Felice Anno Nuovo.
Paulo
paulo.queiroz @ mac.com
http://nossovinho.com/
Ci scusiamo per gli errori nel mio italiano. Lavoro di Google Translate.