Non (mi) capita molto spesso di bere vini acclamati o addirittura premiati come “Vino dell’anno” addirittura da Wine Spectator. A volte capita e non lo sai, ovvero non sai che stai bevendo un vino che in capo a un paio di anni assurgerà al vertice dell’enologia mondiale, anche se timidamente capisci che si tratta di “roba buona”.
Magari non avevo previsto il successo planetario, ma questo post sul sempre amato news group it.hobby.vino rimane li a imperitura memoria a dimostrare almeno che Slow Food nei suoi master dedicati al vino non lesina in quanto a bottiglie!
Correva dunque l’anno 2005 e queste furono le mie note sulla lezione n°4 del master Slow Food-Vino di 2° livello
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lezione 4
Barbera Asti Sup. Favà 00 Garreto
C. du Pape 02 Clos des Papes
Contessa Entellina mille e una notte 00 Donnafugata
Amarone Campo dei Gigli 98 Ten S. Antonio
Napa Valley CabSuv 00 Joseph Phelps
Winner C. du Pape (ampio ed elegante), ottimo anche il Joseph Phelps (una
mora netta e fresca) . In genere tutti molto buonissimi.
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Bei tempi!!
Luk
L’ho sempre detto io che sei un wine talent scout. Non fosse altro per il lavoro che stai facendo qui in Liguria, resterai negli annali.
Ciao, Fil
@Fil
Esagerato!
Lo CdP però me lo ricordo davvero strepitoso, di un’eleganza più borgognona che mediterranea.
Luk
Cos’hai contro l’eleganza mediterranea? 🙂
Effettivamente i CdP sono fra i vini piu interessanti che conosco, alcuni ottimi disponibili a meno do 15€, ma se continua così mi sa che dovremo andare a cercare i nostri vini nell’Ardeche, per scappare all’influenza (incurabile) Wine Spectator
@Mike
Come puoi vedere la baldanza mediterranea “può” essere anche meglio dell’eleganza borgonona
http://it.youtube.com/watch?v=Vf7hUAU6lYc
Ardeche come ultima Thule?
Luk