Copio ed incollo questo grido di dolore lanciato su Ponente notizie.
“Mentre tutti sono in attesa dell’ “esplosione†della vera e propria stagione dei funghi, dopo le belle sorprese registratesi, fuori programma, nel mese di agosto, il nervosismo agita il mondo della viticoltura: giungono segnali di una caduta della domanda che renderebbe impraticabili gli alti prezzi dei vini doc degli anni passati. Una situazione a cui si risponderebbe in modo errato: abbassando i prezzi, sino a dimezzare quanto si realizzava ancora nei primi mesi dell’anno in corso.
Il ricavato di 6 o 7 euro a bottiglia di Pigato pare che, in alcuni casi, sia sceso sino a 4 o addirittura a 3 euro. E ciò per non rimanere con l’invenduto. Sono notizie che attendono una conferma, ma gli addetti al settore, vista la delicatezza della questione, affrontano il problema con grande circospezione. E’ certo comunque che quest’anno si è pagata l’uva (con 18 di graduazione zuccherina) sull’euro e mezzo contro il prezzo di 1,70/1,90 dell’anno scorso. Se si abbassano i prezzi oltre un certo livello, non sarebbe meglio, per non danneggiare l’ “immagine†dei doc, venderli come vini da pasto?”
Sento di avere in tasca una soluzione per questo Pigato invenduto: trucioliamolo !!
Luk
Chipigato? Vermentinoak?
Io avrei il nome: Baccanettu.
Sono tutte ottime idee!!
Daltronde se si ritiene sensato salvaguardare l’immagine (ed il valore) di una DOC non facendo il vino meglio, ma declassando il prodotto a vino da tavola in attesa di tempi migliori….
Luk