Nel remoto futuro della mia vita potrebbe esserci un vignaiolo! Intanto ho deciso di scendere in campo (quello vero, non metaforico) e provare a curare l’embrione di un vigneto piantato nel mio orto domestico. Da ora in avanti vorrei seguire l’evoluzione dei frutti fino alla maturazione, e magari un giorno riuscire anche a fare qualche bottiglia di vino.
Facciamo un gioco. Chi per ragioni professionali fosse maggiormente esperto nella gestione di un vigneto mi aiuti a portare a termine una simbolica vendemmia!
Il mio mini vigneto si trova nel comune di Carro, ad un’altezza di circa 400 metri slm. E’ composto da una cinquantina di piante disposte su un paio di terrazzamenti con esposizione sud-sud ovest. L’illuminazione solare è continua nel periodo estivo dalle 9.00 alle 19.30. L’età delle piante varia dai 5 anni del 1° filare
ai 2-3 anni del secondo.
La forma di allevamento scelta è un Guyot semplice (Lavinium).
Il clima è definibile “frescoâ€, tipico dell’entroterra ligure, con decise escursioni termiche tra notte e dì durante il periodo estivo. Il sito è protetto a sud del monte san Nicolao, e a nord dal massiccio del monte Gottero. La composizione del terreno è argillosa, ma con un ricco scheletro composto da pietre che sotto l’azione meccanica (zappa!!) si sgretolano in scaglie affilate.
La composizione delle viti è abbastanza eterogenea. La maggior parte è Merlot (non chiedetemi quale clone o quale portainnesti! Quando ho piantato i filari non avevo curiosità in merito). Il motivo è che all’epoca della sua messa a dimora mi sembrava un vitigno “facileâ€. Oggi non lo ripianterei. La provenienza comunque è da un vivaio toscano. Non mancano diversi ceppi di Baco Noir a piede franco (una pianta carnivora più che una vite), due piante di Pinot Noir, qualche ceppo di Vermentino e Albarola e, forse, una pianta di Cigliegiolo, ma devo ancora indagare. A mia parziale discolpa devo dire che a parte il merlot, tutto il resto c’era già prima che prendessi in carico la gestione della proprietà !
D’ora in avanti terrò un diario dei miei interventi in sperando che gli eventuali commenti possano essere utili al miglioramento del benessere delle mie viti.
Sabato 3 giugno: il guyot semplice non si è rivelato adeguato al Merlot. I germogli crescono vigorosamente solo sulla parte basale e terminale del tralcio, creando un insieme poco composto. Pare una caratteristica del vitigno. L’anno prossimo raddoppierò il numero di capi a frutto, dimezzando però le gemme per ciascun capo, in modo da avere una maggiore uniformitÃ
Sabato 10 giugno: distribuita poltiglia bordolese e zolfo bagnabile in parti uguali, secondo prescrizione della confezione. Il Merlot è in fase di allegagione,
mentre sul Baco ci sono già i grappolini formati.
Domenica 11 giugno: la flavescenza dorata è presente nella vicina Val Petronio, o almeno così mi ha detto PinoGino, produttore locale. Quindi la lotta obbligatoria allo Scaphoideus Titanus, cicalina responsabile della temibile fitopatia, mi ha imposto una prima irrorazione con Fenitrotion alle dosi prescritte. Una seconda irrorazione andrà fatta entro Luglio, e poi speriamo basta.
Luk
E bravo Luk !
Sei veramente un grande.
Per il momento posso darti due note in più sulla Flavescenza dorata scritte dalla nostra Anna Zorloni :
http://www.tigulliovino.it/malattie/malattie_flavdorata.htm
Ciao, Fil.
Grazie della segnalazione sulla flavescenza su TGV che mi era sfuggita. Molto completa.
Luk
Complimenti Luk :-))
Un pò ti invidio, ma dall’altra c’è solo stima.
Tienici aggiornato sui tuoi passi.
ciao,
max
Complimenti Luca!
Quella che si dice “un’esperienza estrema” per un wine blogger che diventa anche vignaiolo.
Molto interessante, ti seguirò.
Ciao e in bocca al lupo.
Grazie a tutti! Vi siete guadagnati una bottiglia.
(nel 2010 ovviamente!!)
Luk