Slow Gambero

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Come ogni anno sono appena uscite le guide dei migliori vini italiani. Fra tutte quella del Gambero Rosso mi sembra di gran lunga la più diffusa e commentata, almeno per quanto riguarda l’assegnazione dei tre bicchieri, che in definitiva sono l’unica cosa che importa alla gente. Tale guida nasce in collaborazione con Slow Food, che ne è anche l’editore.


Ma cosa ha in comune il movimento Slow Food con l’azienda di Bonilli e Cernilli? Mi pare che il mondo degli appassionati di vino sia abbastanza diviso tra chi partecipa fremente e trepidante all’evento mediatico-modaiolo che è l’uscita della guida, e chi sostanzialmente “se ne infischia”. Basta leggere il forum del Gambero Rosso in materia per rendersi conto della pletora di super-eno-esperti-salottieri che anima quella comunità. D’altra parte quando personalmente ho spedito la lista all’attenzione del News Group it.hobby.vino non ho avuto nessuna risposta (e ciò mi ha reso abbastanza felice di bazzicare da quelle parti). Non bisogna poi dimenticare chi come Ziliani coglie questa occasione per criticare aspramente il movimento Slow Food in toto.

Pertanto viene spontaneo domandarsi: non sarà che l’impostazione Slow Food e la dimensione che la guida del Gambero Rosso ha assunto, non abbiano nulla in comune, e che anzi il ritorno di immagine (ma forse non quello economico) nei confronti della creatura di Petrini cominci a presentare un saldo negativo?

Luk

Aggiornamento dell’ultima ora.
vedo che lo stesso Bonilli sul blog di Ziliani definisce Slow Food un’associazione “.. sempre meno interessata al vino e sempre più orientata verso un destino messianico e di predicazione ai popoli del mondo”. Non mi sembra esattamente un complimento, e comunque denota un basilare distacco che rende il matrimonio di convenienza rappresentato dalla guida poco difendibile

Luk

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About Luca Risso

Luca non è un esperto di vino nel senso comune del termine, anzi non è affatto un esperto ma piuttosto un entusiasta del vino, un curioso di tutto ciò che è collegato con la cultura del vino del paese (Italia) e della regione (Liguria) in cui vive. La sua formazione personale lo rende particolarmente interessato agli aspetti teorici e tecnici della viticoltura e della vinificazione, al punto di piantatura una propria vigna microscopica e di produrre alcune bottiglie del Merlot. La sua esperienza è documentata nella rubrica "Vino in garage" del portale enogastronomico www.tigulliovino.it .

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