Una recente spedizione nell’Ovadese e alcune considerazioni condivisibili di Ziliani sul suo blog mi fanno porre una domanda. Chi mi potrà rispondere?
Nel Monferrato esistono mille barbere, a volte anche troppo acide, mille dolcetti, a volte anche sovraestratti o cotti come nel 2003; purtroppo c’è sempre meno freisa e sempre più merlot e cabernet.
Ma perché in piemonte sono così poco popolari il taglio e l’uvaggio? Un Rosso del Monferrato che sposasse freschezza, tannini e profumi in termini di barbera, dolcetto e freisa, sarebbe qualcosa così campata per aria?
Luk