Ho assaggiato il Desmentià 2003 di Chiotti.
Desmentià significa “dimenticato”, in segno di protesta con chi quel vitigno da cui deriva, vuol chamarlo alla francese: “chatus”. Invece il Nebbiolo di Dronero vanta citazioni che arrivano al 1268. Usato per arricchire di colore e sapore i deboli vinelli delle basse valli cuneesi, traeva probabilmente anch’esso vantaggio dal diluire un po’ il suo impeto contadino.
Il vino in questione appare di un colore rubino tendente al violaceo quasi impenetrabile. Al naso si apre con una intensità rara di frutta rossa, pur con qualche asprezza. In bocca carico e denso, con tannini fitti ma affatto pungenti; buona la persistenza. A parte il prezzo normalmente bassissimo a cui si può trovare, il vino è interessante per via dei “geni buoni” che il vitigno si immagina abbia trasferito all’albarossa, incrocio con la barbera. Fino a quando dobbiamo aspettare le prime bottiglie di questa novità enologica?
Luk
Lo assagiamo in 5 terre in giugno?
Complimenti per il vostro blog, molto aggiornato e ad alto valore informativo. Io sono un produttore di vino e anche grazie a voi ho deciso di introdurre nel mio sito questa nuova forma di comunicazione. Buon blogging a tutti.